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  • Narrare la storia 1

Il Medioevo

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Caro amico…

Perché studiare la storia?

Immaginiamo un uomo senza memoria, che non ha alcun ricordo del suo passato. La prima cosa che ignora è chi è lui, qual è il suo nome, da dove proviene, dove si trova, perché si trova lì, cosa ci fa al mondo. In che condizioni vivrebbe un simile uomo? Se non sa da dove viene, non sa dov’è, e nemmeno dove può andare. Per questo bisogna studiare la storia: per sapere chi si è e dove si può andare.

Ciascuno di noi percorre una tappa brevissima di una vicenda, quella dell’uomo sulla terra, che dura da decine di migliaia di anni. E l’uomo, sulla terra, costruisce, edifica, lascia segni e impronte dietro di sé, lascia un’eredità a chi viene dopo di lui. E chi viene dopo eredita, anche senza rendersene conto, qualcosa che chi lo ha preceduto gli ha lasciato.

L’uomo vive nel presente, ma per non vivere come una foglia sbattuta dal vento ha bisogno di conoscere ciò che lo precede, l’eredità che gli giunge dal passato suo e dell’intera umanità.

La storia è intorno a noi

La storia si capisce sempre meglio studiandola. Però si comincia a comprenderla, e a capire perché è così importante, parlando con i genitori, con i nonni, facendosi raccontare come si viveva quando erano piccoli loro, facendosi spiegare come si lavorava, a che cosa serviva uno strumento che c’è ancora in casa, ma che magari non si usa più. La conoscenza della storia comincia da lì. Poi si allarga, quando si esce di casa, al luogo in cui si vive, ai palazzi, alle vie, alle piazze e alle chiese dei nostri borghi e delle nostre città, alle usanze, ai proverbi, al modo di parlare e di esprimersi della gente, all’arte, alla cucina, ai campi coltivati e alle fabbriche.

Ovunque giriamo lo sguardo, e questo è singolarmente vero per noi che viviamo in Italia, tutto ci parla del passato. Possiamo poi approfondire la conoscenza di questo passato a scuola e, magari, all’università, ma se non comincia dalla nostra casa e da ciò che ci circonda questa conoscenza non attecchisce, rimane senza radici.

La storia riguarda non solo i grandi avvenimenti, ma anche la vita di ogni giorno. Il perfezionamento del mulino o lo sviluppo di tecniche per la salatura della carne e del pesce contarono di più per la civiltà dell’uomo della gloria di molti re e imperatori. Se ci vestiamo e mangiamo in un certo modo, se parliamo una lingua così bella e ricca come la nostra, ciò dipende dalla storia, tanto è vero che altri popoli con storie diverse si vestono, mangiano e parlano diversamente da noi.

La storia, palestra di libertà

Siccome è vero che le bugie hanno le gambe corte, la memoria – della quale la storia costitui-sce una parte rilevante – è un grande strumento di libertà. È anche per questo che la storia va studiata, per offrire ragioni alla nostra libertà. Chiunque può, infatti, fare scelte migliori se rie-sce a distinguere il buono dal cattivo, confrontando con l’esperienza degli uomini del passato ciò che adesso sta in prima fila sul palcoscenico del presente. Non c’è bisogno per questo di essere dei grandi esperti. Basta essersi fatti delle idee chiare su ciò che è male e ciò che è bene, su ciò che è opportuno e ciò che è inopportuno. È più importante questo che avere su ogni cosa una grande competenza specifica, impresa umanamente impossibile.

Una storia di uomini

La storia, inoltre, è fatta dagli uomini, i grandi come i piccoli, che hanno compiuto scelte nella loro vita, che hanno deciso di agire in un modo piuttosto che in un altro, scontrandosi anche con le scelte di altri e dando vita a esiti magari non previsti. La storia è il campo della libertà dell’uomo. Non delle strutture. Le forme di governo e i sistemi politici, le leggi, le regole dell’economia, i sistemi sociali non sono piovuti dal cielo, sono il frutto di scelte umane, facili, difficili, sofferte, coraggiose, egoistiche, solidali, fragili, contraddittorie, ma sempre umane. E se la storia è il campo della libertà, è anche il campo della responsabilità: l’uomo non vive da solo, ma insieme con gli altri e con gli altri fa continuamente i conti, agli altri rende conto di ciò che sceglie e decide. La storia, dunque, ci aiuta ad essere liberi e ci insegna ad essere responsabili.

Una grande risorsa per il nostro popolo

La storia è una grande risorsa, una risorsa comune dell’uomo. Più la si studia e la si comprende, meglio è. Anche se non siamo i soli a possedere questa risorsa, come europei ne abbiamo in misura grandissima, ancor più come italiani, cioè come europei mediterranei. La nostra storia è un patrimonio sterminato da non disperdere. Punto d’incontro tra Europa, Asia e Africa, il Mediterraneo, infatti, è stato un crocevia della storia dell’uomo. Solo per periodi storici relativamente brevi è passato in secondo piano, e oggi il suo ruolo cruciale sta riemergendo. Questo, se ce ne rendiamo conto, è per noi una grande occasione storica.

Conoscere la storia per andare incontro a tutti

Quando nel Cinquecento iniziò la navigazione transoceanica a vela, per girare attorno al mondo occorrevano circa tre anni di grandi rischi e fatiche. Nel secolo XIX fare il medesimo giro in ottanta giorni era un’impresa possibile, ma ardua. Oggi qualsiasi aereo passeggeri a lungo raggio può compiere comodamente lo stesso percorso in una sola giornata. Si dice perciò che il mondo è divenuto molto piccolo.

Questo però non diminuisce il bisogno che abbiamo di conoscere la storia, la geografia, la lingua del nostro come degli altri popoli. Anzi, questo bisogno aumenta sempre di più. Con la vicinanza diventano più facili, e quindi maggiori, i contatti e più ampie le possibilità di arricchimento che da questi contatti possiamo ricavare; ma più gravi diventano anche le conseguenze che potranno avere sul nostro futuro le eventuali incomprensioni riguardo alla vita, alla storia e alla cultura degli altri popoli, incomprensioni indubbiamente favorite dalla mancanza di adeguate conoscenze storiche.

La storia: una grande occasione per crescere insieme

Lo studio della storia, per tutte le ragioni che ti abbiamo esposto, diventa una grande occasione per crescere, e quindi una grande avventura che ti proponiamo di percorrere assieme a questo libro e al sito collegato, che sono ancora più ricchi, ma soprattutto assieme ai tuoi insegnanti, che ti guideranno con saggezza, competenza e pazienza in questo straordinario cammino.

Buon lavoro quindi… e buone scoperte.

Gli autori

L’editore