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L’araldica: la scienza che studia i blasoni

Passeggiando per le antiche vie delle nostre città e dei nostri borghi, oppure visitando antichi castelli o guardando le facciate delle chiese, non è raro, sopra i portoni, trovare scolpiti o dipinti degli scudi che contengono stemmi di vario tipo. Si tratta dei blasoni, cioè degli stemmi di antica origine gentilizia e nobiliare che rappresentano la casata che in passato è stata legata a quel determinato luogo o edificio. Anche i nostri comuni, le università e altre istituzioni storiche hanno stemmi che li rappresentano. É un altro esempio di come il passato abbia lasciato nel nostro paese tracce ben presenti e incontrabili anche oggi.

Come sono nati questi stemmi?

L’origine dei blasoni risale al Medioevo, molto probabilmente alle prime crociate dell’XI-XII secolo, quando, sull’esempio dei musulmani, gli eserciti cristiani iniziarono a riprodurre sulle bandiere questi emblemi che permettessero di identificare le truppe di un determinato signore e di non confonderle con altre. Essendo tutti ricoperti di armature piuttosto simili, questo era l’unico modo per riconoscerli in battaglia. Dalle bandiere poi questi emblemi si trasferirono sugli scudi dei soldati (è per questo motivo che la forma più comune degli stemmi è quella dello scudo) e in breve vennero ad identificare i nobili a capo dei vari eserciti, per trasferirsi poi alle loro famiglie. Divennero cioè emblemi con i quali si indicavano i casati nobiliari e che venivano trasmessi di padre in figlio. Venivano perciò scolpiti o dipinti sulle mura dei loro castelli e dei loro palazzi, sulle tombe gentilizie, sui gonfaloni, sulle livree della servitù, sulle gualdrappe dei cavalli, sui sigilli con i quali si chiudevano e si autenticavano le missive.

Al momento del loro sorgere, spesso in competizione con le autorità feudali, anche i comuni si dotarono di stemmi e lo stesso fecero le autorità ecclesiastiche, le corporazioni e le confraternite, le università.

Che cosa studia l’araldica

Esiste una scienza che studia l’origine, la composizione e il significato degli stemmi antichi: è l’araldica. Il termine trae origine dalla parola “araldo”, che indicava all’inizio colui che nei combattimenti era incaricato di osservare attentamente gli eserciti schierati e di riconoscere gli emblemi dei diversi reparti, così da evitare che soldati dello stesso schieramento si scontrassero fra loro e facilitare lo svolgimento del combattimento. In seguito l’araldo divenne l’addetto ai cerimoniali di corte e soprattutto colui che, nei tornei medioevali fra cavalieri che si svolgevano nei castelli in occasione di feste importanti, si occupava dell’organizzazione, vigilava sul rispetto delle regole da parte dei contendenti, curava gli aspetti formali e decorativi del torneo, proclamava i nomi dei cavalieri che scendevano in campo.

L’araldica non è una disciplina semplice. Lo studio degli stemmi è operazione particolarmente complessa perché complesse sono le regole con le quali sono stati creati. Tutti i particolari che compongono lo stemma sono infatti importanti: dalla forma (spesso lo scudo ma non solo) ai colori usati, alle figure rappresentate (figure umane, ma anche animali, piante, fiori, raffigurazioni mitologiche o simboliche), alla disposizione e alla divisione dello spazio (in diagonale, diviso in due da una linea verticale o orizzontale, a quadrati, a spicchi), agli elementi decorativi (le greche, gli arabeschi, le decorazioni floreali). Riconoscere l’origine e il significato di questi particolari richiede una grande competenza anche storica. Si pensi al fatto che gli stemmi si sono evoluti e modificati nel tempo: nel caso delle grandi casate reali o nobiliari ed esempio, quando avveniva un matrimonio e due casate si fondevano, anche lo stemma veniva modificato per far posto ai simboli che rappresentavano le due casate prima distinte.

Sarebbe molto utile e interessante quindi, quando nelle nostre visite ai luoghi storici incontriamo dei blasoni, soffermarci ad osservarli attentamente per cercare di riconoscerne le immagini raffigurate e, se possediamo qualche conoscenza storica in merito, provare a darne una spiegazione. Un gioco divertente sarebbe poi per te, anche se non sei nobile, inventarti un tuo stemma magari seguendo le regole dell’araldica che puoi trovare visitando qualche sito sul web.