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CARA AMICA, CARO AMICO, CHE BELLO TROVARCI PER UNA NUOVA ESTATE! (pag. 2)

Io sono Fiorella, abito in una bella città sul mare, dove ho un negozio di frutta e verdura.

Questa sera sono stata invitata alla casa della torretta, la bella casa del mio amico astronomo Isacco e di sua moglie Ortensia.

Con grande sorpresa, arrivata lì scopro che non sono l’unica ospite. Prima di me sono arrivati:il bagnino Ulisse, la mia amica Nicoletta con sua nipote Anna, che ha appena terminato la classe terza della scuola primaria, e il mio amico Filippo.

Dopo averci accolto col suo solito affetto, Ortensia ci spiega che ci ha invitato tutti perché desidera presentare una persona a lei cara alla “compagnia della barca”.

Ti stai chiedendo cos’è la “compagnia della barca”?

È il soprannome che abbiamo dato al nostro gruppo di amici, di cui naturalmente fai parte anche tu!

Abbiamo perfino personalizzato una parete con il ritratto di ognuno di noi, non trovi sia stupenda?

Ricordati di aggiungere anche il tuo nome e ritratto!

Poco fa Ulisse stava raccontando una delle sue storie di marinai, quando suona il campanello.

Ortensia scende e dopo un paio di minuti torna in compagnia di una signora dall’aria proprio simpatica.

«Amici miei, vi presento Rosetta, mia compagna di università, collega in numerosi scavi e famosa archeologa!».

Cosa cosa? Questa proprio non me l’aspettavo!

«Ortensia, ma quindi anche tu sei un’archeologa?» chiedo curiosa.

La padrona di casa scoppia in una risata:

«Cara Fiorella, devi sapere che amavo moltissimo lavorare negli scavi, ma ho scoperto che amavo ancora di più insegnare storia ai ragazzi; così mi sono presentata a voi come insegnante».

«Ortensia è sempre stata molto modesta, ma è una delle migliori archeologhe che io conosca! È per questo che sono qui: ho bisogno del tuo aiuto» interviene Rosetta.

«Cosa succede, cara? Siediti e raccontaci tutto» le dice Ortensia, mentre le serve una tisana alla menta e zenzero.

Cosa sarà questo mistero?

Rosetta inizia il suo racconto:

«Un paio d’anni fa ho effettuato degli scavi nelle campagne intorno alla vostra città.

In quell’occasione ho conosciuto il sindaco, una persona davvero in gamba.

Qualche mese fa mi ha proposto di dirigere il museo, che vorrebbe aprire all’interno di un’antica villa da poco messa in vendita». 

«Rosetta, sarebbe meraviglioso per la nostra città!» esclamo entusiasta.

«Proprio così, Fiorella, purtroppo non è così semplice. Abbiamo tempo fino alla fine dell’estate per trovare i fondi necessari per l’acquisto della villa.

Se non ci riusciremo, tra otto settimane esatte al tramonto, l’edificio sarà venduto a un altro offerente, che vorrebbe aprirvi un ristorante».

«Che guaio, ma noi come possiamo aiutarti?» chiede Ortensia in tono rassicurante.

«Come ricorderai, fin dai tempi dell’università mi sono dedicata alla ricerca del leggendario tesoro di Pan-el-Gran, di cui parla in una lettera indirizzata al fratello» spiega Rosetta, mostrandoci una pergamena antica.

Pan-el-Gran, questo nome mi ricorda qualcosa, ma cosa?

«Purtroppo alcune parole non si riescono a leggere, perché col tempo l’inchiostro si è cancellato, ma, se riuscissi a trovarlo, accorrerebbero visitatori da ogni parte del mondo per ammirarlo e potremmo aprire il museo.

Ortensia, tu sei l’archeologa che stimo di più, mi aiuterai in questa impresa?» 

«In nome dell’amicizia che ci lega e dei bei vecchi tempi, direi che è il momento di tirare fuori dalla cantina i miei attrezzi del mestiere.

Farò tutto quello che posso, ma penso proprio che avremo bisogno dell’aiuto di tutti» risponde baldanzosa Ortensia.

Ci guardiamo l’un l’altro entusiasti. Un tesoro nascosto, che emozione!

Pronto a unirti a noi per quest’avventura?

CARA AMICA, CARO AMICO, CHE BELLO TROVARCI PER UNA NUOVA ESTATE! (pag. 2)
Capitolo 1 - Indice

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